PROTESI ALL’ANCA CON CHIRURGIA MINI-INVASIVA
La chirurgia protesica dell’anca è in grado di assicurare risultati funzionali eccellenti ad un numero sempre maggiore di pazienti, grazie anche all’incessante evoluzione degli impianti che ha contraddistinto l’ultimo ventennio.
L’attuale frontiera della ricerca non si colloca più e soltanto nella direzione dell’ottimizzazione dei risultati a lungo termine, già estremamente validi, ma si orienta verso la messa a punto di tecniche chirurgiche finalizzate ad un recupero funzionale precoce: oggi i pazienti con artrosi dell’anca sono sempre più numerosi, in ottime condizioni fisiche e desiderosi di tornare velocemente alle loro attività quotidiane. Infatti i pazienti sono sempre più giovani e chiedono un ricovero breve, una facile riabilitazione ed un rapido ritorno alle loro attività lavorative, di relazione ed anche sportive.
Ecco quindi che la chirurgia mininvasiva assume un ruolo fondamentale nel recupero funzionale precoce!
Esistono varie vie cosiddette mininvasive, ma è la via anteriore quella che risponde ai requisiti di mininvasività che si possono sintetizzare nel rispetto delle strutture anatomiche che sono di fatto il motore dell’anca!
Significa che i muscoli e i tendini non vengono sezionati e staccati, ma divaricati e la protesi viene impiantata passando in un setto naturale esistente tra i muscoli e tra i nervi: è per questo che viene considerata una via anatomica intermuscolare e internervosa!
Questo comporta che il paziente possa muovere l’arto operato subito dopo l’intervento e camminare il giorno dopo dando il carico completo.
Perché AMIAA? Perchè nel frattempo era nata l’Associazione Mininvasiva Anteriore Anca, di cui sono diventato Presidente per volere di colleghi (cofondatori) che da varie regioni d’Italia sono venuti a trovarmi a Monfalcone per conoscere questa tecnica: sì perché Monfalcone era diventato centro di riferimento per la Via Anteriore Mininvasiva nella chirurgia protesica dell’Anca.
Ne sono seguiti articoli su riviste scientifiche, Pubblicazioni, Monografia sino ad arrivare a presentare una Relazione, a Parigi, all’88° Congresso della SOFCOT (Società Francese di Ortopedia e Traumatologia) sui risultati ottenuti con la via anteriore confrontati con tecnica tradizionale.
Questa mia convinzione non è nata oggi, ma era presente già nel 2007, anno in cui ho iniziato a utilizzare questa tecnica, ed i risultati funzionali eccellenti hanno fatto sì che potessi organizzare nel dicembre 2008, primo in Italia, un Congresso dal titolo “Via anteriore mininvasiva e recupero funzionale precoce”. Ne sono seguiti altri a Genova, Trieste, Bergamo, Modena fino ad arrivare a realizzare a Roma, nel settembre 2013, un Congresso dal titolo “AMIAA National Meeting – l’Approccio anteriore nella protesica d’Anca” che ha visto, tra le altre, la partecipazione del Dr. E. De Witte (Belgio) e del Dr. S. Weimajer (Olanda)!
Dottor Alecci